Lo scenario peggiore è sempre un’incognita

01 giugno 2023

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Negli Stati Uniti i rischi sono in aumento da alcuni mesi. La crisi bancaria agita le acque. Le banche statunitensi con attivi inferiori a 250 miliardi di dollari non sono considerate sistemiche e quindi, in teoria, non sono troppo grandi per fallire secondo le norme americane. Eppure queste banche rappresentano l’80% dei prestiti immobiliari commerciali ed erogano circa la metà di tutti i crediti al consumo e agli investimenti non immobiliari. La buona notizia è che questa crisi, facendo salire i tassi di credito, si sostituisce ad un ulteriore aumento dei tassi della banca centrale, frenando l’economia e di conseguenza l’inflazione, esattamente ciò che la Federal Reserve (Fed) intendeva fare con il suo ciclo rialzista. Questa stretta, unita ad un rallentamento nella creazione di posti di lavoro ed ai primi segni di un’inflazione core1 più debole, ci induce a ritenere che sia stato probabilmente raggiunto il limite della Fed. Dopo 10 rialzi consecutivi, è probabile che i tassi di riferimento siano giunti al picco, essendo passati dallo 0% (limite inferiore) all’inizio del 2022 al 5% il 3 maggio.
Alla crisi bancaria statunitense si aggiungono ora i timori per il tetto del debito USA. Il Segretario del Tesoro Janet Yellen ha affermato che un default sul debito degli Stati Uniti provocherebbe “caos finanziario ed economico”, mentre l’opposizione repubblicana continua a rifiutarsi di innalzare il tetto in assenza di drastici tagli alla spesa pubblica. Una scena già vista, che ricorda la storia del ragazzo che gridava “al lupo, al lupo”. Infatti, dai primi anni Sessanta questa procedura di routine è stata avviata 78 volte. Dopo aver incassato meno tasse del previsto quest’anno, gli Stati Uniti potrebbero raggiungere il muro del debito già il 1° giugno. L’incertezza sul tetto è sempre stata sfavorevole al dollaro, oltre a rappresentare una fonte di volatilità. Nel 2011 l’agenzia di rating S&P ha declassato gli Stati Uniti da AAA a AA+, giustificando la sua decisione con l’impatto sul “rischio politico” derivante dall’adozione di misure insufficienti contro il deficit di bilancio. All’epoca, il suo debito era la metà di quello odierno (14,5 mila miliardi di dollari rispetto agli attuali 31). 
Anche se il rischio è reale, con una simile tensione sui CDS statunitensi, osservata da ultimo nel 2008, è molto probabile che sarà trovato un accordo all’ultimo minuto.
L’altro “tetto” che sarà verosimilmente alzato entro la fine dell’anno sarà quello alla COP28 di Dubai e riguarda il limite di 1,5 gradi all’aumento delle temperature rispetto ai livelli preindustriali. Tale soglia è stata fissata nel 2015 alla COP21, nell’ambito degli accordi di Parigi volti a contrastare il riscaldamento globale. Tuttavia, l’azione politica a favore della transizione energetica nelle economie avanzate non è mai stata così decisa, sia negli Stati Uniti (IRA) che in Europa (REPowerEU). 
In questa contesto, il nostro scenario macroeconomico rimane costruttivo. Se all’inizio dell’anno eravamo più ottimisti del consensus, ora è quest’ ultimo ad essersi avvicinato alle nostre previsioni. Non intravediamo alcuna recessione negli Stati Uniti, ma solo una modesta e temporanea contrazione dell’attività nel secondo semestre del 2023. L’economia globale sarà trainata quest’anno da Cina ed India, che rappresenteranno la metà della crescita globale. L’inflazione dovrebbe continuare a normalizzarsi.
Siamo passati da un contesto di tassi di interesse negativi noto come “TINA” (non ci sono alternative alle azioni) a “TARA” (ci sono alternative ragionevoli alle azioni). Questo nuovo contesto di tassi elevati è ora favorevole a soluzioni di breve termine o garantite a bassa volatilità ed alto rendimento. È inoltre di buon auspicio per gli investitori. Un adagio del mercato recita “vendi a maggio e scappa”, ma forse quest’anno maggio sarà il mese delle opportunità?
In questo numero approfondiremo le divergenze macroeconomiche nell’Area Euro, e tra Stati Uniti e Cina, così come il loro impatto sulle varie classi di attivi finanziari sullo sfondo di incertezze ancora significative. Vi auguro una buona lettura.

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Delphine DI PIZIO TIGER
Global Head of Asset Management 

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Monthly House View, 19.05.2023 - Estratto dall'Editoriale

01 giugno 2023

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