"Il futuro non è più incerto del presente"

Walt Whitman

25 settembre 2020

Monthly House View - Ottobre 2020 - Cliccando qui

Le aspettative di consumatori ed imprese sono davvero il miglior indicatore della crescita futura, come spesso affermato dagli economisti?

Il 2020 è un anno talmente insolito che gli indicatori tradizionali utilizzati da strategist ed esperti di asset allocation, per misurare lo slancio economico, rischiano di inviare segnali del tutto sbagliati in quanto condizionati sia dagli effetti base, sia dalla componente psicologica. Dopo i sorprendenti risultati dei sondaggi macroeconomici di luglio, che hanno fatto osservare gli elevati livelli del ciclo del 2017/2018, gli indici dei direttori degli acquisti sono tornati a livelli più neutri in agosto, motivo per cui non si può escludere una revisione al ribasso delle nostre aspettative per la ripresa del terzo trimestre. Di recente, la Banque de France ha invece inviato un messaggio diverso, aggiornando le stime di crescita per il terzo trimestre al 16%. In un certo senso, gli operatori più prudenti si stanno riscaldando, mentre gli investitori orientati dal momentum sono in fase di defaticamento.

In questo contesto tanto insolito, è in corso lo sviluppo di nuovi indicatori basati sull'intelligenza artificiale, come i mobility tracker, che segnalano che l'Europa potrebbe tornare ai livelli di febbraio. È difficile trarre conclusioni da questi indicatori ma i dati contrastanti e sconnessi a livello globale sembrano favorire in generale la volatilità delle aspettative d’inflazione e delle valute, oltre che una maggiore turbolenza in vista delle riunioni delle banche centrali.

Questo è un po' quello che è successo negli ultimi due mesi, con un certo slancio sulla potenziale normalizzazione dell'inflazione che ha fatto impennare le curve dei tassi negli Stati Uniti e in Europa. Quel momento non è durato a lungo, poiché in agosto l'inflazione della Zona Euro è entrata in territorio negativo e la Banca Centrale Europea (BCE) ha evidenziato la pressione deflazionistica derivante da un euro più forte.

L'accelerazione del cambiamento tecnologico sembra più facile da prevedere. In un contesto di bassa crescita, in cui molti settori sono alla prese con notevoli incertezze le società, che possono contare su fattori endogeni di crescita strutturale, beneficiano di un premio di valutazione. Tuttavia, dietro ai prezzi delle azioni si nasconde un fenomeno di grande importanza. Forse stiamo assistendo a uno dei più grandi trasferimenti di valore degli ultimi decenni: dopo un significativo trasferimento di valore ai produttori petroliferi negli anni '70, alle società di telecomunicazioni negli anni '90 e alle banche negli anni 2000, il ciclo strutturale della tecnologia accelera e cattura, ora, una quota predominante degli utili dell'indice S&P, non solo quindi un movimento valutativo. Ad ogni modo questo cambiamento non riguarda esclusivamente il mercato, ma è anche un effetto di quanto accade nella vita quotidiana che ci piaccia o meno è sempre più digitale. Tale trasferimento di valore però non dovrebbe avvenire ad ogni costo e la recente correzione tecnica è un sano aggiustamento.

Questo periodo di accelerazione è anche l'occasione per cambiare le regole di base. Negli Stati Uniti, per evitare di mettere in discussione la rilevanza della politica dei tassi zero in un'economia in ripresa con un'inflazione che potrebbe superare la soglia del 2% nel 2021, Jerome Powell ha sostanzialmente cambiato le regole del gioco e ha adottato una politica di average inflation targeting, un'idea già presente nella visione di Janet Yellen, ma mai formalizzata.

Una cosa è certa: la storia ci insegna che le crisi sono generalmente momenti di cambiamento delle leadership settoriali e geografiche. In poche parole, essere miopi su inflazione, volatilità o analisi tecnica degli indici è il modo migliore per lasciarsi sfuggire le trasformazioni a lungo termine del capitalismo, meglio note come rivoluzioni industriali.

 

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Monthly House View, pubblicato il 17/09/2020 - Estratto dall'Editoriale

25 settembre 2020

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