2021: Tornare alla normalità oppure avanzare velocemente?

23 dicembre 2020

Monthly House View - Gennaio 2021 - Cliccando qui

"La scienza non conosce confini", Louis Pasteur

Alla chiusura del 2020, un anno tutto caratterizzato da estremi (pandemia senza precedenti, recessioni da record, risposta senza precedenti da parte delle politiche economiche, rimbalzi azionari spettacolari), ci si chiede cosa ci aspetta. Il 2021 vedrà il ritorno ad una qualche forma di normalità?

Da un punto di vista politico e sanitario, non ci sono dubbi: un nuovo presidente degli Stati Uniti, il ritorno ad una retorica più consueta e a relazioni più tradizionali tra Stati, la speranza che le campagne di vaccinazione pongano fine al susseguirsi di fasi di blocco/sblocco. La gara contro la pandemia ha introdotto i vaccini sul mercato in tempi record.

Le tendenze sociali dimostrano il contrario e sorprende vedere come le due ondate di lockdown nel 2020 si siano tradotte in reazioni diametralmente opposte. Il lockdown in primavera ha concretizzato una rottura nella quotidianità delle nostre vite, facendo nascere l'idea in qualche modo ingenua di un "nuovo mondo" (meno consumismo, più attenzione alla salute e al rispetto per l'ambiente). Il lockdown in autunno, invece, ha dimostrato come le persone volessero più che mai tornare al mondo in precedenza simboleggiato da aspirazioni semplici, per es.: viaggiare di nuovo, uscire, riunirsi e fare shopping. L'idea che le nostre vite potessero diventare digitali ha probabilmente trovato il suo limite. Per pura coincidenza, la speranza nata dall'esito positivo degli studi sui vaccini in autunno ha dato luogo ad una sovraperformance dei titoli legati all'economia reale rispetto a quelli legati al mondo digitale.

La lotta al riscaldamento globale è indubbiamente l'area in cui non è possibile un ritorno al passato. La sostenibilità dei nostri modelli di crescita è il problema centrale per superare la crisi; i governi hanno deciso di agire in tal senso e stanno abbandonando l'austerità fiscale. La transizione energetica è appunto una delle sole aree in cui le generazioni attuali e future possono indebitarsi.

Su questo fronte emerge qualcosa di nuovo: la convergenza di priorità ambientali da parte di Stati Uniti, Europa e Cina. Infatti, l'America di Biden punta a rientrare nell'Accordo di Parigi e ad investire in modo significativo per trasformare il modello energetico statunitense. Dal suo canto la Cina, attualmente li maggior emittente mondiale di CO2 si è fissata un obiettivo ambizioso di neutralità rispetto al carbonio entro il 2060.

Nessun ritorno al passato nemmeno per l'Europa. La storia della costruzione europea dimostra come la stessa sia progredita specialmente durante fasi di crisi politica od economica, vuoi per necessità che per una consapevolezza dell'urgenza. La crisi del decennio precedente aveva risolto il dibattito monetario per garantire la sostenibilità dell'area dell'euro. Questa pandemia non ha fatto eccezione alla regola ed è stata anche il catalizzatore per un progresso senza precedenti nella solidarietà del budget europeo.

Anche il forte consenso attorno all'idea di una risposta fiscale marcata e prolungata contrasta con il consenso ideologico a favore dell'austerità fiscale prevalso durante la crisi del debito sovrano europeo. Questo nuovo consenso meno frugale riflette una risposta pragmatica nei confronti di emergenze sanitarie, economiche e sociali che il contesto di bassi tassi d'interesse rende possibile finanziare. In buona sostanza, è in gioco la stabilità dei nostri governi e la sopravvivenza delle nostre democrazie a fronte delle crescenti disuguaglianze e tensioni sociali già forti prima della pandemia, da questa semplicemente esacerbate. Anche qui, il futuro dirà se abbiamo adottato una visione eccessivamente ingenua della sostenibilità dei nostri crescenti debiti complessivi, il che fa sorgere la domanda circa il valore delle nostre valute. Forse ciò si riflette nell'aumento record dell'oro e delle bitcoin quest'anno...

 

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Monthly House View, pubblicato il 18/12/2020 - Estratto dall'Editoriale

23 dicembre 2020

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